Attacco di hacker russi manda in tilt sette siti italiani
Attacco hacker a siti italiani: nel mirino dei pirati informatici anche l’Imt di Lucca
Siti istituzionali sotto attacco hacker, oggi (11 maggio) nel pomeriggio. Nel mirino il sito del ministero della difesa, del Senato e dell’Iss, Isituto superiore di sanità, oltre a siti di istituti bancari, dell’Aci.

In Toscana il sito della Scuola alti studi Imt di Lucca.
“L’attacco informatico che ha colpito diversi siti italiani, tra cui quello del Senato e della Difesa, ha raggiunto anche il sito della Scuola Imt Alti Studi di Lucca – affermano dall’università – rendendolo inaccessibile per circa un’ora e mezza. Dalle verifiche interne subito scattate emerge che si è trattato di un tipo di attacco classificato come Distributed denial of service (DDoS) in cui si rende impossibile l’apertura di un sito da parte di un utente inviando verso il sito stesso grandi quantità di richieste di accesso contemporaneamente. Dalle verifiche effettuate fino ad ora non sarebbero state compromesse le strutture interne”.
L’attacco sarebbe stato rivendicato da parte del collettivo filorusso Killnet, che sul canale Telegram ha diffuso un elenco dei siti che sarebbero stati violati con dicitura “attacco all’Italia”.
Indagini della polizia postale per risalire ai responsabili con gli esperti del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche.
A marzo scorso, il 23, a finire nel mirino di un attacco furono le Ferrovie dello Stato.
Ucraina, Anonymous attacca sito di controllo del gas russo
Bologna, 27 febbraio 2022 - Nuovo attacco hacker rivendicato dal collettivo hacker Anonymous contro un sito della rete di controllo del gas russo, all'interno della sua offensiva contro la Russia e in difesa dell'Ucraina. Si tratta del Russian Linux terminal di Nogir, nel nord dell'Ossezia. "Abbiamo cambiato i dati e alzato così tanto la pressione del gas da causare quasi un incendio", si legge in un tweet dei pirati informatici. "Ma così non è stato - si aggiunge - per la rapida azione di un responsabile".

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Il video di Anonymous contro Putin
Anonymous, il noto collettivo internazionale di hacker e attivisti che si è schierato a favore dell'Ucraina, ha spiegato in un video di circa due minuti diffuso su un canale social a loro attribuito, i motivi dell'operazione 'OpRussia' che mette nel mirino il presidente russo, Vladimir Putin. Nel video si rivendicano attacchi informatici contro la rete propagandistica russa e molti siti del governo di Mosca. È di ieri, infatti, l'attacco hacker a siti web come quello del Cremlino e del Ministero della Difesa. "Abbiamo mandato offline i siti governativi - ha fatto sapere Anonymous - e girato le informazioni ai cittadini russi in modo che possano essere liberi dalla macchina della censura di Putin".
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In qualità di attivisti, nel video il collettivo afferma che non rimarrà inattivo mentre le forze russe continuano a uccidere persone innocenti che cercano di difendere la propria patria. Il messaggio è rivolto anche a tutti i soldati russi a cui viene chiesto di deporre le armi e di ritirarsi dall'Ucraina, in quanto "i crimini di Putin non devono essere anche i loro". Come collettivo Anonymous si propone di aiutare a fornire informazioni valide al popolo russo sulle "folli" azioni di Putin, provando anche ad aiutare le persone dell'Ucraina fornendo pacchetti di assistenza, cercando di
mantenere aperti i canali di comunicazione e aiutare ad offuscare le loro comunicazioni da "occhi indiscreti".
Il video termina con il collettivo che afferma di sostenere il popolo ucraino, il popolo russo che si oppone "al dittatore Vladimir Putin" e tutte le persone del mondo che vogliono cambiare il posto in cui viviamo in un posto migliore. "Anonymous - continua il collettivo - rispetta il popolo russo che manifesta contro il loro governo. Voi siete noi e noi siamo voi! Anonymous rispetta i liberi combattenti dell'Ucraina! Voi siete noi e noi siamo voi!".
I social network contro Putin
Decisioni importanti nei confronti della Russia sono state prese anche dai principali social network. Twitter ha bloccato la possibilità di registrare nuovi account russi mentre Facebook e Instagram, invece, hanno cominciato a identificare, con apposite segnalazioni, i profili che sono considerati di propaganda. Provando, per esempio, a consultare la pagina dell'agenzia di stampa russa Tass, compare un messaggio che avverte l'utente: "Contenuti multimediali controllati dal seguente stati: Russia". L'Australia, invece, ha deciso di sospendere le trasmissioni nel proprio Paese di Russia Today, il canale all-news di Mosca. Il ministro della Cultura ucraina, infine, ha pubblicato una lettera inviata a Youtube in cui chiede sostegno per bloccare fake news e propaganda del governo russo.
Attacco di hacker russi manda in tilt sette siti italiani
AGI - Un attacco hacker rivendicato su Telegram da un gruppo informatico filo-russo chiamato "Killnet" ha mandato fuori uso, nel pomeriggio, sette siti italiani - sia istituzionali e sia di aziende private - tra cui quello del Senato, quello dell'Istituto superiore di sanità e quello dell'Automobile club italiano.
Irraggiungibile anche il portale della Difesa che - come precisato dallo Stato Maggiore - era oggetto di manutenzione pianificata da tempo.
Intorno alle 20 i siti presi di mira sono tornati visibili dagli utenti. Creare disservizi attraverso un sovraccarico di click: questo l'obiettivo degli hacker.
Un attacco definito in termini tecnici "Ddos" (distributed denial of service) sferrato attraverso i cosiddetti computer "zombie", ovvero dispositivi che, all'insaputa dell'utente, sono stati infettati da un virus in modo da permettere a persone non autorizzate di prenderne controllo.
Generalmente questi computer diventano parte di una "botnet" - ossia di una rete composta da molti altri 'gemelli', tutti infettati - che appunto, stando a quanto ha appreso l'AGI da fonti investigative è stata la causa del temporaneo 'down' dei siti italiani.
Si è trattato comunque di un attacco meno sofisticato di quello di tipo malware che agisce attraverso un trojan o un ransomware. Gli hacker quindi non avrebbero puntato a 'rubare' dati ma a mandare in 'tilt' rendendo inaccessibili - come in effetti è avvenuto - i siti presi di mira.
Intanto, sono in corso indagini del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia Postale per valutare anche eventuali danni.
Al momento in procura, a Roma, non è stato aperto alcun fascicolo. Si attende nelle prossime ore una prima informativa delle forze dell'ordine per avviare un'inchiesta.
Tra i bersagli anche il sito della manifestazione canora "Eurovision" - in particolare il sistema di voto - in corso in questi giorni a Torino.
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Un tentativo di 'sabotaggio' comunque non andato a buon fine.
Anche per Mauro Alovisio docente in cybersecurity dell'Università di Torino si è trattato di un "attacco Ddos che - ha spiegato l'esperto all'AGI - ha lo scopo di interrompere i servizi di un'azienda.
I malintenzionati utilizzano enormi volumi di traffico per sovraccaricare i normali carichi di lavoro, server o interconnessioni di rete per renderli inutilizzabili".
Il docente ha poi ricordato che il gruppo hacker filorusso che ha rivendicato l'azione odierna ha attaccato siti governativi della Romania il 4 maggio scorso e anche siti istituzionali della Polonia e della Germania.
"Scopo dei precedenti attacchi dimostrativi - ha concluso il docente - era la richiesta di interrompere la fornitura di armi e equipaggiamento militare all'Ucraina".